Buongiorno Issuers!
In preda a sintomi influenzali post vaccino vi ho pensato ed eccomi qui a scrivervi. Il blog è uno strumento che ritenevo erroneamente desueto, non ne capivo l’importanza soprattutto nell’era dell’immediatezza dei social eppure subisco il fascino di pagine scritte da me e rivolte a voi, speranzosa che un giorno possiate ritrovarvi nelle mie parole, nei miei racconti e possiate accettare qualche consiglio.
Chi mi conosce sa quanto non sia capace di fingere, quanto preferisca tacere piuttosto che affrontare discussioni sterili fini a se stesse e con il tempo quel che credevo fosse un difetto è diventato invece un punto di forza per me. Me la canto e me la suono stamane ma ne ho bisogno perchè è uno di quei giorni post battaglia, uno di quei giorni post decisione importante per l’agenzia, uno di quei giorni in cui non faccio che ripetermi “Ilaria hai preso la decisione più giusta”.
Vi capita mai?
Fare impresa non è risultata “un’impresa” semplice (scusate il giro di parole) come avrei immaginato tant’è che, dopo vari errori di valutazione pagati a caro prezzo, progetti abbracciati disperdendo energie fisiche ed economiche, una pandemia e qualche bacio di Giuda ad oggi sono diventata membro onorario del club “Pochi ma buoni”.
Sono diventata intollerante nei confronti della falsità, delle formalità senza senso, dell’ignoranza, di quella che io chiamo fuffa (tutto fumo e niente arrosto) e soprattutto delle prese in giro.
Voi direte “Mi sembra normale!”.
Beh, in realtà credo che tutti noi (chi più, chi meno) scendiamo a compromessi quotidianamente e non soltanto sul lavoro e che arrivi un bel giorno in cui non serve neanche dire basta, il taglio si fa.
Tutta questa immensa premessa per parlarvi di un argomento alla base della mia agenzia: l’agenzia stessa.
In un mercato come quello del wedding molto vasto e variegato (e per fortuna!) in cui si spazia da pochi wp super rinomati, wp che preferiscono far show ma di esperienza ne hanno ben poca, wp che non si fanno proprio pagare oppure che al massimo chiedono qualche centinaio di euro, distinguersi e collocarsi non è semplice.
Anche io ho iniziato in punta di piedi facendo la gavetta, anche io non sapevo da dove iniziare e vi dirò la cosa più difficile è stata quando ho affrontato il passaggio da freelance ad agenzia strutturata. Facile a dirsi, difficilissimo per me a farsi.
La mia mission è quella di fornire alle coppie un servizio completo e professionale che una sola wp non potrebbe di certo fare se non commissionando a fornitori esterni o dandosi all’improvvisazione.
Mi spiego meglio, TWI è un’agenzia composta da tre figure professionali:
Francesca, wedding planner che si occupa di tutta la parte logistica del matrimonio. Precisa, determinata, ambiziosa, competente e potrei dirne ancora tante.
Jasscel, wedding graphic designer che si occupa delle grafiche del matrimonio. Il che non è affatto scontato, non ci rechiamo in tipografia richiedendo un progetto, siamo noi a crearlo al cento per cento. Per non parlare del servizio di handwriting tanto apprezzato dai nostri sposi.
Infine arrivo al mio ruolo, mi chiamo Ilaria (questo lo sapete già) e sono una wedding designer. Mi occupo delle scelte stilistiche, del progetto matrimonio nella sua totalità, della parte creativa. La vision è il mio pane quotidiano.
Io creo, Jasscel riporta su carta il progetto attraverso la sua arte e Francesca lo rende fattibile attraverso una gestione del budget della coppia e contattando i giusti fornitori.
Tutto questo dovrebbe farlo un’unica persona?
Generalmente così è, quindi spesso e volentieri nel panorama italiano delle wp più conosciute generalmente non troverete un team variegato bensì una star e tante adepte.
The Wedding Issue è il mio progetto e ne sono molto orgogliosa. D’altronde come non esserlo?
A presto Issuers!
Ilaria