L’amore ai tempi del COVID-19. Quante volte in questi mesi abbiamo letto questa frase? Tante sono le coppie non conviventi che hanno deciso di passare la quarantena insieme, tante quelle che hanno passato 3 mesi separati… ma tanti sono anche gli amori nati da un balcone al suon di “andrà tutto bene”! Poi, ci sono le coppie che già convivevano e che si sono trovate a passare 24 ore su 24 insieme. Tra queste troviamo le coppie sposate, quelle che al matrimonio non ci pensano e quelle che invece sognano di convolare a nozze. Quindi… Matrimonio sì o no al tempo del COVID-19?
Questo è stato l’argomento più discusso tra gli esperti del settore. Negli ultimi tre mesi siamo passati dalla quarantena obbligatoria che ci ha costretti in casa, fino ad arrivare ad una semi libertà, in cui però è stato, e continua ad esserlo, necessario non assembrarsi e mantenere le distanze. Parlando di matrimonio, la soluzione migliore era rimandare, mettendo tutto in stand-by. “Posticipate, non cancellate”, questo è stato il nostro motto! Non tutti però sognano la grande festa con centinaia di amici e parenti, per molte coppie il matrimonio rappresenta esclusivamente il traguardo atteso da anni in cui festa, invitati, regali e viaggio di nozze sono semplicemente dettagli superflui…rimandare per loro sarebbe stata l’ultima delle opzioni possibili.
E’ questa la storia che vogliamo raccontarvi oggi. La storia di Sara e Giovanni. Sara e Giovanni sono fidanzati da 23 anni, hanno passato una vita insieme. Insieme hanno anche creato una nuova attività partendo da zero, facendo leva sull’amore reciproco e su una passione comune, quella verso gli animali. Così anni fa hanno deciso di trasformare il loro nido d’amore in una pensione per cani. Sara ha trovato in Giovanni una famiglia e l’amore della sua vita, e questo le bastava. Al matrimonio infatti non ci avevano mai veramente pensato, in fondo sarebbe stato semplicemente un più, in una vita già felice e completa. Però quel piccolo neo rimaneva li, e questa quarantena non ha fatto altro che sottolinearlo, basti pensare a quando è scoppiato il caos dei congiunti. Una vita insieme non bastava a renderli tali legalmente. La decisione era stata presa tempo prima del lockdown. A dicembre 2019, finalmente Sara e Gianni hanno deciso di fare il grande passo. Per la scelta della data non hanno avuto dubbi, a maggio 2020 sarebbero stati 23 anni d’amore perciò la decisione è stata semplice. Ma quanto poteva essere folle pianificare tutto in 5 mesi?
Eppure in poco Sara e Giovanni sono riusciti ad organizzare tutto. Allo scoppio del lockdown avevano la data, la sala a Caracalla, il vestito da sposa dalla sarta e le bomboniere fatte a mano da Sara. Mancavano le fedi, il vestito di Gianni e le scarpe per lei. Ad inizio Marzo però tutto all’improvviso si è fermato, e i mesi a seguire hanno portato solo tanti dubbi e incertezze sul da farsi. Poi a maggio, con le prime riaperture, è arrivata una chiama dall’ufficio matrimoni: “Se volete confermare la data, potete sposarvi”. Unica regola, niente assembramenti, ma con la possibilità di avere in sala fino ad un massimo di 12 persone. Era un segno che questo matrimonio si doveva fare. Sara e Gianni si sono guardati con la stessa complicità che li ha accompagnati da sempre e hanno deciso di rimboccarsi le maniche e fare quell’ennesima follia insieme. In una settimana sono corsi ai ripari, cercando quà e là i pezzi mancanti. Le fedi sono arrivate due giorni prima del grande giorno e le scarpe della sposa arrivate all’ultimo momento con un correre Amazon non sono neanche provate. Arriva il 28 maggio, un giovedì. Quando hanno chiamato ad inizio anno era l’unica data rimasta disponibile ma a loro andava bene. Non volevano fare le cose in grande fin dal principio, anzi fosse stato per loro sarebbero bastati solamente i testimoni. Ci troviamo a Caracalla. Ci sono gli sposi, un testimone a testa e 8 invitati,4 per lei e 4 per lui. Prima di entrare tutte le persone hanno dovuto igienizzare le mani, mettersi la mascherina e rispettare i distanziamenti sociali. Sara si è truccata e acconciata da sola. Sapeva che si sarebbe dovuta mettere la mascherina anche lei perciò ha optato per un trucco intenso sugli occhi e zero rossetto, qualche boccolo et voila. Si sentiva bellissima, e lo era! Il vestito era come lo aveva sognato e le scarpe nuove calzavano perfettamente e poi c’era li che Gianni che splendeva aspettandola.
Non era proprio come lo aveva immaginato ma era tutto bellissimo comunque.
Jasscel
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